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Locked by Love
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Ho conosciuto Lia Campriani quando ho portato al suo rifugio due cani randagi che avevo raccolto in mezzo alla strada a Roma. Era il 2012 e da allora non mi ha più lasciato l'immagine di Lia sdraiata sul divano del suo casale circondata da una cinquantina di cani. In questo tempo ho spesso pensato a lei desiderando di rivederla. Sono tornata nel rifugio a marzo del 2022, sperando di poter raccontare la sua storia.

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Da giovane Lia è stata una campionessa di salto agli ostacoli ed è cresciuta in mezzo ai cavalli, passione anche di suo padre. Nel 2009 ha deciso di trasformare la casa-agriturismo di famiglia in Umbria, dove prima venivano allevati i cavalli da corsa, in un rifugio per randagi, arrivando ad ospitare fino a 150 cani. La maggior parte di loro vive in gruppi nei giardini e nei locali della casa. I più deboli, vecchi e malati vivono dentro casa con Lia che a 74 anni vive da sola, potendo contare solo sull’aiuto di un assistente, e occasionalmente, di alcuni volontari.

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I fondi per il mantenimento del rifugio sono ricevuti dall'associazione Agrilia come donazioni. Lo Stato Italiano non aiuta i rifugi privati. I cani vengono portati qui da tutta Italia, soprattutto dal sud. I volontari prelevano gli animali dalle strade o li portano dai rifugi statali dove le condizioni sono inaccettabili.

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Ogni anno in Italia circa 50.000 cani finiscono per strada e rischiano di morire a causa di maltrattamenti o incidenti. Il fenomeno dell’abbandono riguarda tutto l’arco annuale con picchi significativi soprattutto in estate, in prossimità delle vacanze estive.

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